Sicurezza nelle associazioni (3): Lavoratori dipendenti

Ultimo aspetto in materia di sicurezza: la prevenzione nei confronti dei lavoratori.

Dopo aver scritto degli obblighi generali per tutte le associazioni e le necessità di adeguamento alla normativa di prevenzione incendi, oggi tocchiamo un interessante aspetto in cui un pizzico di confusione resta anche negli addetti ai lavori: gli asspetti di tutela dell’incolumità dei lavoratori coinvolti nelle attività di una ASD.

Precisazione: le associazioni possono avere lavoratori dipendenti

Nell’ordinamento giuridico italiano esistono varie soluzioni per allacciare rapporti lavorativi o collaborativi con le persone che rendono possibili le attività, molte volte i presidenti di associazione si domandano se è concesso al no profit stipulare contratti di lavoro dipendente: ai loro occhi appare strano che sia possibile! CERTO CHE SI! E’ possibile avviare rapporti di lavoro dipendente, con tutti gli oneri del caso.

I rapporti di lavoro e collaborativi possono anche essere gestiti attraverso soluzioni diverse: co.co.co. , voucher lavoro, professionista con p. IVA, collaborazioni sportive, volontariato… sono libere scelte fatte dal direttivo e il singolo collaboratore.

ATTENZIONE: lo statuto deve prevedere, prima di firmare i contratti, le diverse alternative. Non è ovvio che lo statuto della tua associazione permetta di avere dipendenti: controlla, fai controllare, eventualmente aggiornalo!

Oneri di sicurezza per lavoro subordinato

Mentre per tutte le forme di lavoro o collaborazione qualificate come NON subordinate, l’associazione non ha obblighi nei confronti del soggetto coinvolto nell’attività, nel caso in cui l’Associazione scelga rapporti di lavoro qualificabili come subordinati è necessario rispettare i principi del Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza sul Lavoro (DL n. 81 del 9 aprile 2008) in particolare per quanto riguarda:

a) l’individuazione del datore di lavoro (il Presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica);
b) l’elaborazione del documento di valutazione dei rischi (DVR), che presenti l’organigramma dell’Associazione, gli eventuali rischi, le misure preventive e protettive legate alle attività sportive;
c) la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (ovvero quella figura professionale istituita per migliorare e perpetuare la sicurezza e la salute dei lavoratori nello svolgimento delle loro attività);
d) la nomina, da parte del Presidente, degli addetti antincendio e di primo soccorso (salvo che sia il presidente a svolgere in prima persona questo ruolo);
e) la redazione di un piano di emergenza incendio, infortunio, eventi sismici o meteorologici;
f) l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori sulla sicurezza;
g) la disposizione di una cassetta di sicurezza contenente i presidi previsti dal Decreto Ministeriale 388/03, ovvero:

  • 5 paia di guanti sterili monouso;
  • 1 visiera paraschizzi;
  • 1 flacone da un litro di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio;
  • 3 flaconi da 500 ml di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%);
  • 10 compresse di garza sterile 10×10 in buste singole;
  • 2 compresse di garza sterile 18×40 in buste singole;
  • 2 teli sterili monouso;
  • 2 pinzette da medicazione sterili monouso;
  • 1 confezione di rete elastica di misura media;
  • 1 confezione di cotone idrofilo;
  • 2 confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso;
  • 2 rotoli di cerotto alto 2,5 cm;
  • 1 paio di forbici;
  • 3 lacci emostatici;
  • 2 confezioni di ghiaccio pronto uso;
  • 2 sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari;
  • 1 termometro;
  • 1 apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

h) l’inclusione, nella cassetta di sicurezza di cui sopra, di una copia della planimetria della struttura e dei numeri telefonici per le emergenze;
i) la consegna dei dispositivi di protezione individuale qualora necessari.

Questa prassi comporta la necessità di frequentare corsi di abilitazione e formazione, affidarsi ad un esperto in sicurezza sul lavoro, sostenere delle spese aggiuntive che non tutte le associazioni possono sostenere.

La scelta, anche in questa materia, è da fare con attenzione e rispetto delle leggi.
Non è buona cosa improvvisare!

Con questo articolo abbiamo completato la saga in tre capitoli sui principali temi della sicurezza in ambito associativo. Abbiamo ripercorso i punti principali per darti il quadro generale della normativa per darti maggior consapevolezza: ti ricordiamo di affidarti alla guida di qualcuno specializzato in materia.

Per dubbi e domande commenta qui sotto oppure scrivi alla mail asdfiscosicuro@gmail.com

 

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