Circoli Privati: come si costituiscono e gestiscono? (aggiornato)

Oggi ci dedichiamo ad un ramo del settore No Profit avvolto nella confusione: il CIRCOLO!

Qual è la giusta procedura di costituzione e gestione?

Una sola è la prassi legalmente e fiscalmente corretta. Cerchiamo di riassumerla semplicemente qui.
La normativa di riferimento è Il DPR 4 aprile 2001, n. 235 (Regolamento recante semplificazione del procedimento per il rilascio dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande da parte di circoli privati).

Si inizia da una ASD, culturale o una APS

Il circolo, prima di tutto, è una Associazione sportiva dilettantistica, Culturale o una Associazione di promozione sociale. La differenza è sottile, ma non da sottovalutare. Lo statuto deve prevedere la possibilità di avere somministrazione e gestire servizi circolistici.

Se si sceglie la forma di APS, oltre che svolgere le attività adatte, si ottiene la defiscalizzazione del bar sociale. Se opterete per la forma di ASD l’attività di somministrazione sarà in regime commerciale (meglio se in 398), ma potrete compensare tutti i collaboratori con il metodo sportivo. L’IVA per la ristorazione è al 10% ma ne devi versare soltanto la metà.

NON HA SENSO la furbata di essere ASD e APS insieme, perché non è possibile sommare i due vantaggi: devi scegliere se incassare in esenzione o avere collaboratori sportivi.

Su questo, partendo dall’art. 148 TUIR, ci sono sentenze della Corte Costituzionale che chiudono il cerchio. Non ci sono alternative. Anche se, magari, vi fanno proposte diverse.

Per la Corte di Cassazione – Sezione Tributaria, Sentenza del 20 ottobre 2008, n. 25462
La Corte ricorda che la giurisprudenza di legittimità ha più volte affermato che l’attività di bar  con mescita di bevande dietro corrispettivo specifico svolta da un circolo sportivo, culturale o ricreativo, anche se effettuata ai propri associati, non rientra in alcun modo tra le finalità istituzionali del circolo stesso e deve ritenersi ai fini del trattamento tributario attività di natura commerciale.

I controlli ci sono sempre… leggi qui cosa succede a volte!

Affiliazione ad EPS e SCIA

Dopo la costituzione, apertura del CF e P.IVA, comunicata l’opzione 398, è necessario affiliarsi ad un Ente di Promozione con finalità assistenziali, chiedendo il pacchetto circolo con nulla osta somministrazione.

Tramite questa procedura, non è necessario richiedere una licenza R.E.C. e non è necessario personale con abilitazioni professionali: è sufficiente avvalersi di personale con attestato HACCP.
Su questo aspetto ci sono conferme da parte del  Ministero dello Sviluppo Economico  che con la risoluzione n. 153829 del 10.6.2011 afferma che “… non è soggetta al possesso del requisito professionale l’attività di somministrazione, effettuata direttamente nei confronti dei propri soci e nella medesima sede nella quale si svolge l’attività istituzionale, da parte dell’associazione o del circolo con le caratteristiche di ente non commerciale ….”

Adesso, l’associazione è pronta per presentare la S.C.I.A. al Comune, allegando la piantina del locale destinato alla somministrazione, evidenziando la parte destinata al circolo. Adesso è necessaria la firma di un Geometra abilitato, che certifichi la conformità della documentazione. Tutto il fascicolo va presentato via posta elettronica certificata all’ufficio competente per le attività produttive.

I locali che possono ospitare le associazioni devono avere regolare agibilità, ma possono non essere di tipo Commerciale (C1) ma anche di categorie inferiori o diverse.
Anche su questo aspetto il Ministero dello Sviluppo Economico si è pronunciato più volte, ribadendo con la risoluzione n° 264058 del 31 dicembre 2012 che non vi sono limitazioni sulla destinazione d’uso dei locali adibiti alle attività sociali ed alla somministrazione di alimenti e bevande, purché rispettino le prescrizioni delle destinazioni d’uso omogenee previste dal DM 2 aprile 1968 n. 1444.

Pronti per iniziare

Ora c’è solo da organizzare e gestire la parte più concreta: attrezzare il bar, tavolini, giochi…
Il direttivo dovrà, ovviamente, verbalizzare l’organizzazione delle attività di circolo: quote attività, costi delle consumazioni, orari di apertura, palinsesto attività ecc.

Suggeriamo di prendere un registratore di cassa, configurato modalità non fiscale, per semplificare le procedure di rendicontazione degli incassi ed avere le chiusure giornaliere da riportare nel registro IVA.

Naturalmente, l’attività di Circolo è riservata ai soci: solo chi è affiliato e tesserato regolarmente ha diritto di frequentare e consumare.

In cosa consiste la somministrazione?

Dettagli da non dimenticare e sottovalutare. La somministrazione consiste nel servire bevande (compresi superalcoolici), pasti precotti e confezionati eventualmente riscaldati.

Non è prevista manipolazione dei cibi con relativa cottura o preparazione.

Quali adempimenti per il Circolo?

Il circolo non è altro che una ASD in opzione 398, secondo la legge, che quindi deve svolgere gli stessi obblighi: libro soci, libro cassa, registro IVA minori, versamenti IVA trimestrali, dichiarazioni fiscali annuali (unica, spesometro, ENC..).

Se ci saranno giochi soggetti a tassazione ISI, come indicato dal D.P.R. 640/1972 , attenzione a non dimenticare di versare il dovuto.

La rigida procedura di iscrizione, accettazione soci, tesseramento deve essere sempre rispettata. Idem per le assemblee annuali.

Quali limiti?

I circoli, per non essere scambiati per bar o ristoranti, devono rispettare l’art. 4 del D.M. 17 dicembre 1992, il quale dispone che i locali di circoli privati o enti in cui si somministrano bevande devono essere ubicati all’interno delle strutture, non devono avere accesso dalla strada, piazza o altro luogo pubblico, e all’esterno non devono esservi insegne-targhe o altre indicazioni che pubblicizzino l’attività di somministrazione ivi esercitate.

Il non rispetto di queste indicazioni, ad esempio quando il circolo ha ingresso dalla pubblica via oppure esistono dèpliants all’esterno che reclamizzano gelati e bibite, potrebbe far presumere che l’accesso al locale sia consentito anche ai non soci.

Certamente una bella targa che ricorda “Ingresso Riservato ai Soci” non deve mancare!

Confidiamo di aver chiarito un aspetto a volte confuso del settore associativo.
La tua esperienza è diversa? Commenta pure qui sotto.

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8 commenti su “Circoli Privati: come si costituiscono e gestiscono? (aggiornato)”

  1. Buonasera…gradirei sapere se il locale deve essere attrezzato riguardo alle barriere architettoniche con scivoli VC x diversamente abili ecc…

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